TEATRO ROSSINI

LA TRAVIATA

VENERDÌ 23 MARZO / ore 21.00

TEATRO ROSSINI

LA TRAVIATA

VENERDÌ 23 MARZO / ore 21.00

La Traviata e l’impossibilità di amare

Opera in tre atti, musica di Giuseppe Verdi Libretto di Francesco Maria Piave
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853

Il letto è l’elemento forte del nostro allestimento. Esso rappresenta il dolore e la morte di Violetta.
È già presente sulla scena nel preludio del primo atto, come a sottolineare la scelta di Verdi di indicare, con i temi contenuti nel preludio stesso, l’amore, ma anche la malattia di Violetta. Il letto, come elemento simbolico, prende altre forme, come d’altronde tutte le storie d’amore. Il letto si trasforma in un tavolo imbandito nel primo atto, dove Violetta e Alfredo si incontrano e si innamorano.
Poi ancora si trasforma in una panchina della casa di campagna dove i due innamorati vivono i momenti più belli della loro storia d’amore.
A casa di Flora, l’amica di Violetta, per la grande festa di Carnevale, il letto si trasforma ancora in un tavolo da gioco. Le scelte, la direzione che prende la vita è come se fossero frutto del fato, del destino che viene deciso non da noi, ma dalla fortuna, come una casualità favorevole o sfavorevole che avviene attorno ad un tavolo da gioco.
Il tavolo da gioco, poi, torna alla sua forma iniziale, il letto di Violetta. Il presagio doloroso del preludio del primo atto, diventa realtà: Violetta è morente.
Il letto-simbolo del nostro allestimento ha una forma particolare: è pentagonale. Il numero cinque, come significato arcaico, simboleggia la somma dei primi numeri: due per il femminile e tre per il maschile. Ma anche i cinque sensi che sono indicati nel letto stesso; l’udito (liuto), la vista (specchio), il gusto (cesto di frutta), l’olfatto (mazzo di fiori) e il tatto (ermellino).

Paola Antonucci
Violetta Valery
soprano

Mara Gaudenzi
Flora Bervoix, sua amica
mezzosoprano

Liliana Aiera
Annina, serva di Violetta
soprano

Valerio Borgioni
Alfredo Germont
tenore

Gianpiero Ruggeri
Giorgio Germont, suo padre
baritono

 

 

Stefano Consolini
Gastone, Visconte di Létorières
tenore

Michele Soldo
Il barone Douphol
baritono

Davide Filipponi

Il marchese d’Obigny
basso

Niccolò Pelusi

Il dottor Grenvil
basso

Francesco Amodio
Giuseppe, servo diVioletta
tenore

Andrea Ghiglia
Un domestico di Flora
basso

Alessio De Vecchis
Un commissario
basso

Ballerini
Cristian Cesinaro
Nyreen Di Sante
Giovanni Di Tizio
Arianna Fabiani

Regia
Fabrizio Angelini

Scenografo
Luigi Ciucci

Assistente
Alice Gentili

Realizzate da
Chiediscena

Direttore di scena
Andrea Rosati

Allestimento luci
Gruppo PFL Allestimenti

Tecnici
Giordano Corsetti
Stefano Romagnoli

Macchinisti
Enzo Cafini
Mirko Paoloni

Costumi
Sartoria Arianna

Costumista
Roberta Fratini

Trucco
Kiart Accademia per truccatori

Parrucco
Pourparler

Supervisor
Roberto Acquaroli

 

 

Coro
Coro Associazione Ventidio Basso

Maestro del Coro
Giovanni Farina

Orchestra
Orchestra Sinfonica Puccini

Maestro direttore e concertatore
Alfredo Sorichetti